Imminente l’esame di qualifica abilitante per i corsisti della seconda edizione di “Guida Ambientale Escursionistica” svoltasi presso l’Ente F.IRE di Genova.
Per me che ho trattato contenuti quali turismo sostenibile, e “patrimoni” antropologici liguri, definire positivo il bilancio sarebbe riduttivo.
Ho conosciuto persone fortemente motivate, che fortemente si sono impegnate, e con cui fortemente si è sviluppato un sentimento di viva cordialità, ciò che sempre giova al setting formativo e all’andamento delle lezioni.
Personalmente, mi ero posto a monte un duplice obiettivo: da una parte condividere tutta una serie di metodologie operative che da tanti anni appartengono alla quotidianità di lavoro mia e di Luisa Puppo (che ha curato alcune ore di Tourism English). Mi riferisco in particolare a modelli psicografici, casi-studio, swot analysis, linee guida per l’ideazione di itinerari…
Dall’altra, “rappresentare” ai discenti una figura professionale a 360°, che padroneggiasse anche i principali contenuti della Liguria culturale, enogastronomica…
Così è stato, anche grazie alla costante proposta di saggistica, docufilms, report, che hanno consentito gli ulteriori approfondimenti personali. E ho potuto salutare gli allievi con un “in bocc’al lupo”, il 21 giugno scorso, nell’auspicio reale di aver percorso insieme un buon cammino didattico, esplorando e narrando territori, comunità, ruralità, tradizioni, cultivar (sebbene in aula, ho proposto anche 3 degustazioni guidate, di pesto, di olio DOP Riviera Ligure, e di vino IGT Riviera di Levante).
La Liguria che presto verrà, e le Guide che vi lavoreranno, vivranno una stagione decisiva, in termini di integrazione costa-entroterra e destagionalizzazione delle offerte, di interculturalità relazionale, di web e social media marketing…
Il post-pandemia peraltro non sta che confermando alcune delle tendenze turistiche che erano già in atto prima del 2020, orientando i flussi verso mete meno massificate, verso ospitalità autentiche e green, verso esperienze sempre più a contatto con la quotidianità locale. Presumo che le grandi “lezioni” di Philip Kotler e di Chris Anderson siano state in tal senso recepite.
Spetterà ora alla commissione esaminatrice, fra pochi giorni, l’assessment circa le competenze dei candidati. Spero veramente, come già detto loro, di festeggiarli – why not? – magari con una straordinaria escursione nella “mia” faggeta della Barbottina (là dove il Melogno s’affaccia sul Finalese), senza rinunciare – naturalmente- ad una merenda con formaggi, castagne essiccate nei tecci, e altre ghiottonerie locali.
Umberto Curti
Saggista, formatore, food turism designer
- Docente corso Guida Ambientale Escursionistica– “Storia, tradizioni, aspetti antropologici ed enogastronomici del territorio ligure” & “Turismo Sostenibile”
- Laboratorio Turismo Esperienziale Università di Genova
- Co-Founder presso Welcome Management e ideatore del Brand Ligucibario
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